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In tutta l'opera di Lovecraft un tema pare sempre trascurato, sottovalutato, negletto: quello del femminile. Egli infatti, nella sua odissea intellettuale ed onirica, sempre perso nella creazione fantastica, sembra quasi averlo volutamente obliato, non ritenendolo particolarmente importante e relegandolo in un angolo della sua produzione. Ma nonostante questo ci si può accorgere, con uno sguardo più attento, che il femminile appare comunque numerose volte: trasformato, occultato, mascherato, ma sempre ben presente e pronto a giocare un ruolo fondamentale. Sia esso rappresentato da semplici donne, da dee, mostri o intere civiltà, il femminile riappare per occupare il suo posto nell'universo lovecraftiano, esercitando con il suo magnetismo una magica influenza verso l'ignoto e l'abissale, sempre pronto a scatenare nelle forme più insospettabili ed insospettate tutte le sue indefinite potenzialità.