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La dimensione produttiva, i valori culturali e turistici del vino non potrebbero esistere senza il lavoro dei viticoltori che nel tempo lungo della storia hanno interagito con le terre rugose e impervie del Molise, dai rilievi montuosi dell'interno alle più dolci colline degradanti verso l'Adriatico: un impegno di generazioni che coltivando la vite e producendo vino ha finito per disegnare anche il territorio e il paesaggio di una regione piccola ma complessa, lasciata ai margini dell'economia italiana e resa fragile dall'emigrazione. Una realtà che adesso anche grazie alle sue vigne può scrollarsi di dosso quella patina di isolamento con cui la narrazione dello sviluppo l'aveva avvolta. Per questo, la puntuale ricostruzione dell'evoluzione della vitivinicoltura molisana che ci propone Sebastiano Di Maria non è soltanto uno sguardo attento sul passato - dall'antichità all'età contemporanea - ma assume anche il valore prospettico di una spinta in avanti, alimentando la fiducia nelle potenzialità ancora inespresse di questo settore, considerando la profondità della storia come capitale da investire nel futuro del Molise.