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Eccellente maestro di chirurgia, gran galantuomo e carismatico patriota, Raffaele Paolucci fu protagonista, con l'ufficiale di Marina Raffaele Rossetti, della gloriosa impresa di Pola, il cui epilogo accelerò la fine della Grande Guerra e la definitiva vittoria dell'Italia. Un vincente, almeno fino a quando, dopo la seconda guerra mondiale, un'Italia senza memoria non decise di cancellare con un colpo di spugna i precedenti 50 anni di storia. Di questo eroe di guerra, Ricciardelli dipinge una preziosa biografia. Un libro che, nel centenario della Grande Guerra, è innanzitutto un atto di giustizia e di verità, con cui l'autore entra di diritto nel coraggioso filone storico-narrativo (riproposto su altri fronti da Gianpaolo Pansa) di denuncia dell'ingiusta sorte toccata a tanti connazionali che, pur avendo servito in buona fede un ideale, sono stati poi oggetto di ingiuste segregazioni culturali, solo perché l'ideale non collimava con le coordinate della parte vincente.