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L'infanzia, la Sicilia, i personaggi scomparsi di una terra e di un tempo che non ci sono più: tinte forti per storie coraggiose che sono quasi cinema. "Il libro è geniale", scrive Franco Ferrarotti nella prefazione a questa raccolta di racconti ambientati nella Sicilia degli anni '60, tra Vittorini, Camilleri e Tornatore. Una confessione autobiografica che coinvolge l'infanzia perduta, la terra com'era, i personaggi molto letterari eppure reali che la popolavano: il maestro che usa la bacchetta più che il ragionamento, il prete ossessionato dagli atti impuri, la cantastorie picchiata prima dal padre poi dal marito... "L'infanzia è terra pericolosa, ma indispensabile e fragile", scrive Ferrarotti. Proprio per questo occorre rivisitarla, a proprio rischio e pericolo. E Catalfamo lo fa con acutezza stilistica rara.