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Il mito di Giovanna Rotigliano è quello classico di Danae, Arianna e Teseo, Aracne, Esculapio. Solo un po' rivisto e corretto; per intenderci possiamo dire che è un mito con la M minuscola, i cui protagonisti si accontentano di essere semplici interpreti. C'è poi il mito legato alla storia -anche la storia ha la S piccola- in cui Rotigliano fa parlare cani e cavalli ed evoca la nebbia come topos caratteristico del leggendario. Infine negli ultimi, più brevi, quasi fulminei racconti, a parlare è una realtà possibile - o presunta - senza tempo né spazio, quindi del tutto surreale.