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Bruno Armàn è uno scrittore di gialli di successo. Sciupafemmine misogino e arrogante, per trovare un po' di pace e dedicarsi al nuovo romanzo riesce a farsi assumere come custode in una villa. Gironzolando nel paese di Polcenigo, che nelle sue intenzioni dovrebbe diventare il teatro narrativo della storia che sta scrivendo, fa la conoscenza di un'affascinante e colta cuoca appassionata di Giacomo Leopardi. Colpito da lei, scopre con raccapriccio che Aspàsia ha una bizzarra inclinazione al linguaggio scurrile, che giustifica con una strampalata teoria sulla volgarità culturale. Mentre si dedica a mettere comunque a profitto le sue armi di seduzione, Bruno adotta, quasi accidentalmente, un cagnolino meticcio, Piero. Con lui, in un'assolata giornata d'estate, si reca nelle valli del Natisone, a Topolò di Grimacco. Misteriosamente Piero scompare e lo scrittore scopre di nutrire per la bestiola un inaspettato affetto...