Tab Article
Lui l'ama, lei no. Lui la pensa di continuo, lei no. Lui la desidera, lei no. Lui le scrive lettere, lei no. Stanca di ricevere continuamente lettere d'amore, Teresa impone a Edoardo il divieto assoluto di scriverle. O perlomeno, niente più lettere d'amore. Oltretutto raccomandate, che diamine. A tutto c'è un limite. Così, per non aggiungere ulteriori mattoni a quel muro che lo separa da lei, Edoardo accetta le imposizioni di Teresa e comincia a spedirle lettere via posta ordinaria parlandole di tangenziali e lavandini, di sua sorella e di Napoleone, del vento e del pistacchio, di muscoli e di poesia, di Dio e delle cicale. Insomma, Edoardo finisce col parlarle di tutto, davvero di tutto, fuorché di ciò che proprio non può dire. Eppure tra le righe l'amore traspare, leggero e giocoso: fa la sua comparsa tra una ricetta surreale e una riflessione sconclusionata, lieve e mai invadente sullo sfondo di ogni singola lettera di Edoardo. (Con una lettera di Alessandro Bergonzoni e una di Grazia Verasani)