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In una modernità iper tecnologica, che si alimenta di ritmi frenetici e risposte telematiche, in cui il rapporto millenario di convivenza con la natura diventa una "scoperta" e non la quotidianità, dove la fantasia, la creatività sono relegate a pochi ed intimi spazi, anche il gioco ha avuto una sua naturale evoluzione approdando ad una dimensione più meccanica, più globalizzata, meno comunitaria, probabilmente meno sociale. Ci sono "sette ragioni per raccogliere, studiare, insegnare i giochi e i giocattoli della tradizione popolare", esordisce così Amilcare Acerbi, responsabile nazionale del C.I.G.I. (Comitato italiano gioco infantile), nell'introduzione al testo "Giocattoli di tradizione del salento", di Luigi Chiriatti, edito da Kurumuny e Lupo edizioni. Si tratta di una riedizione in cui circa 50 giocattoli vengono descritti nelle caratteristiche, nei materiali, nell'uso, amabilmente accompagnati dalle illustrazioni di Nico Guarini. Allegati al libro 10 schemi in misura reale per autocostruirsi i giocattoli della tradizione salentina.