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È nella luce, in una vita popolata di figure assenti e volti di dive addormentate nel disordine del tempo, che Gilles Héctor, avvocato parigino di mezz'età, vive il suo difficile amore per Mavliss, una donna sposata che incontra per caso in un cinema il giorno del funerale del padre. Quella di Gilles - figlio di un bacio da cinema - è una ricerca dolorosa, primordiale. La madre, a lui sconosciuta e negata, era - presume - un'attrice con cui il padre, direttore della fotografia dei più importanti film della Nouvelle Vague, ebbe una relazione conclusasi misteriosamente. È tra quei volti illuminati alla perfezione che si cela la madre, decine e decine di film e fotografie passati al setaccio mentre Mayliss diventa un sortilegio, un'amante, una madre, una divoratrice del tempo. Perché Mayliss assomiglia così tanto alla misteriosa donna del cortometraggio? La verità è sfumata e sfuggente, e il ricordo non è altro che una pellicola in bianco e nero.