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Un attentato che si rispetti deve avere un fine e una religione. Ci vuole perseveranza, sacrificio. E un'esplosione. Bisogna poi colmare il vuoto che segue. Terrorismo e cospirazione non sono per chiunque. Ad insegnarci quest'arte è Virgilio, negro buono e gentile, a sua volta istruito ai supremi artifici da un maestro-padrone severo e gaudente, in dieci comode lezioni illustrate. Con un abile sovvertimento di premesse e implicazioni dove l'unico fine appare la soddisfazione del proprio compiacimento, Mathias Enard dispiega con colta provocazione, muovendosi tra Voltaire e Swift, rovesciando Defoe, una proposta di terrorismo elitario che ha lo scopo di svegliare le menti dall'abbrutimento e dalla consuetudine. Meglio consegnare la propria "opera" all'eternità o cercare quei quindici minuti di celebrità cari a Warhol? Un libro allegorico e diverso da prendere alla lettera, un pamphlet contro il razionalismo occidentale e l'integralismo islamico che strappa un sorriso inquieto.