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Per quasi vent'anni Giulio Libertà ha viaggiato in lungo e in largo alla scoperta dei fondali più spettacolari del mondo, fotografando meraviglie e segreti degli abissi. Da quando, all'inizio degli anni Ottanta, viene rapito dall'immagine di un gruppo di corvine sospese in acqua libera, scintillanti come oro, e decide di abbandonare la caccia subacquea per dedicarsi alla fotografia. Fino all'ultimo viaggio all'isola di Sipadan, nel Borneo, paradiso delle tartarughe marine. Nel mezzo, un vero e proprio giro del mondo con rotta verso occidente, come un Magellano dell'era moderna: dai fondali di casa alle Maldive, passando per Mar Rosso, Caraibi, Australia, isole del Pacifico, arcipelago malese. "La luce sommersa" raccoglie più di duecento fotografie, che formano un vero e proprio catalogo della vita subacquea del pianeta: dai reef che risplendono dei colori accesi delle gorgonie e delle alcionarie, alle nuvole trasparenti di pesci vetro; dalle murene, che si fanno accarezzare come gatti domestici, ai pesci pagliaccio a guardia degli anemoni. E poi pesci scorpione, balestra, angelo e chirurgo, carangidi e mante, squali e barracuda. Immortalati nelle foto o ripercorsi nel racconto dell'autore, scorrono gli incontri unici e irripetibili, come quello con il frog fìsh a Cebu, le cernie giganti della Grande barriera corallina, il piccolo lago popolato da milioni di meduse a Palau, l'incredibile sfera di pesci nelle acque delle isole Galapagos.