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Dalle origini all'età moderna, dalla rivoluzione napoletana al Risorgimento all'avvento della Repubblica, Pazienza rintraccia e sottolinea mano a mano gli elementi più importanti che hanno influito sullo sviluppo (spesso, sul mancato sviluppo) del territorio foggiano e delle strutture urbane: dalla rete viaria alla transumanza all'agricoltura, a ceti dirigenti inadeguati, ai problemi lasciati insoluti dall'unificazione del Paese, fino ai processi di trasformazione avvenuti nella prima metà del Novecento con il progetto della "Grande Foggia", e poi alla Cassa per il Mezzogiorno, al "Progetto 80" e a tutta la legislazione di governo del territorio intervenuta ai diversi livelli di competenza. L'antico quadrilatero, "arcaico ed omogeneo", comprendente il Sannio, l'Irpinia, la Daunia, il Molise più parte della Basilicata e dell'Alta Sila viene riproposto, nel lavoro di Pazienza, come una macroregione che potrebbe ridiventare ambito di una nuova programmazione territoriale e di un nuovo sviluppo divenendo cerniera verso il resto d'Italia e ponte oltre i confini nazionali e che assegnerebbe un nuovo e significativo ruolo per Foggia.