Tab Article
Roma 7 Gennaio 1978. Un commando sbucato dal nulla apre il fuoco contro 5 ragazzi usciti da una sez. del MSI. Perdono la vita Franco Bigonzetti, Francesco Ciavatta. Gli altri tre giovani si salvano per miracolo. La sera stessa, a pochi metri dal luogo dell'agguato scoppiano gravi disordini tra neofascisti romani e forze dell'ordine. Viene ucciso un terzo ragazzo, Stefano Recchioni. L'attentato è rivendicato dai Nuclei Armati per il Contropotere Territoriale, una sigla enigmatica che avrà vita effimera. Ha inizio una lunga scia di morte, disegnata nel tempo da vendette alla cieca e suicidi senza fine. Dopo più di trent'anni l'eccidio del Tuscolano rimane senza colpevoli. Ancora oggi i fatti di quella tragica notte rimangono avvolti in un alone di mistero che non accenna a diradarsi. Così come appaiono impenetrabili i misteri della mitraglietta usata dagli assassini. Ma è davvero impossibile fare luce sulla strage di via Acca Larentia? È stata raccontata fino in fondo la storia della "skorpion" assassina? Un filo rosso lega questi fatti agli altri omicidi commessi a Roma negli anni 70 ai danni dei militanti di destra. Rispondono a questi ed altri quesiti Valerio Cutonilli e Luca Valentinotti.