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L'11 settembre 1860 segna l'inizio delle invasioni non dichiarate, delle truppe dei Savoia, in Umbria e nelle Marche, allora facenti parte dello Stato Pontificio e della contemporanea partenza, dal golfo di Napoli, della Regia squadra navale alla volta di Ancona per bombardarla. È l'altra storia che non ci è stata tramandata dai vincitori e che prende in esame taluni aspetti - rigorosamente documentati - che hanno portato all'annessione di Umbria e Marche al Regno di Sardegna come l'impiego a Castelfidardo e nell'assedio di Ancona di nuove armi moderne (i cannoni rigati) e dei nascenti servizi segreti; l'utilizzo delle fosse comuni; il maltrattamento dei feriti e dei prigionieri deportati; la farsa dei plebisciti e i brogli elettorali.