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Una panoramica ironica, spesso irriverente - tra il beffardo e il pittoresco del mondo attuale arroccato su falsi miti e inconcepibili privilegi, fa di questo libro un quadro-saggio della nostra società, presa e compresa tra nuove tecnologie e miraggi vari. Satira di costume, dunque, e storicamente oggettiva, orchestrata in modo graduale, intenso, e con penetrante spirito critico. Ma sentiamo le parole dell'autore: "Spesso nella testa mi vengono pensieri negativi, ma non mi crogiolo nella catarsi dove Flavio Oreglio è più bravo di me, anzi, è un negativo allegro, quasi un esorcismo. Del resto, essere positivi, solo per una scelta voluta, non è conveniente e nemmeno divertente. Io sento di far parte del mondo dei "diversi", e siccome si dice spesso "Toh... come è piccolo il mondo!" ho l'impressione che oggi i "diversi" siano diventati troppi per starci tutti. Quindi, vedo il genere umano come Darwin, pensando che davvero discendiamo dalle scimmie, con tutto il rispetto... per le scimmie, ma probabilmente prima non eravamo granché neanche come macachi. Ora siamo molto peggio e, "Indovina chi viene a cena", con allegria e ironia, parla appunto dei "diversi", o presunti tali...