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Un romanzo attinente alla memorialistica dell'ultimo conflitto mondiale, che ha visto colpire in modo crudele e disumano persone la cui unica colpa era quella di appartenere alla religione ebraica. Gli avvenimenti narrati sono testimonianze di esperienze vissute - o anche apprese dalla viva voce dei sopravvissuti - appassionanti perché aggiungono dettagli psicologici all'olocausto e rafforzano la misura delle sofferenze subìte anche da chi da quell'inferno è uscito illeso. Avvicinarsi all'umanità oppressa significa giungere alle radici profonde del male e alla fonte più oscura e tenebrosa di coloro che di quelle terribili oppressioni furono i fautori. Carlo Emilio Leoni, si immedesima nella protagonista del romanzo, una giovane giornalista inviata dal suo giornale a Bergamo, con l'incarico di condurre un servizio sulla partita di calcio con la Roma. L'articolo avrebbe dovuto essere corredato di interviste ai calciatori e ai protagonisti dell'evento, ma un drammatico incidente, costringe la giovane a un soggiorno forzato a Bergamo, e qui scopre...