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Durante un tranquillo week-end pasquale un giovane uomo e la sua compagna fanno visita a una coppia di amici nella loro casa immersa tra le colline dell'Austria centrale. La vacanza viene funestata dalla notizia di un raccapricciante omicidio perpetrato il Venerdì Santo proprio nei dintorni: due bambini sono stati costretti a suicidarsi da un uomo che ne ha ripreso la morte con una videocamera. La cronaca del delitto è riportata minuziosamente dai media - che non si astengono nemmeno dal mettere in onda il video dell'assassino - fino al punto che la notizia, sempre più carica di una morbosa forza d'attrazione, sovverte ogni normalità e scatena reazioni estreme, sia nella piccola comunità rurale sia nell'intimo di ogni spettatore. In questo noir glaciale e impressionante - ambientato negli anni novanta, quindi in un'epoca di poco precedente alla massiccia diffusione di cellulari e internet - Glavinic indaga il minaccioso potere dei reality e il nodo indissolubile fra violenza e media. Sembra infatti che ogni dettaglio sia stato predisposto e inscenato dal sadico assassino per diventare "immagine televisiva".