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Da New York la giovane autrice, di origini abruzzesi, scrive un piccolo manuale per chi vuole conservare le buone usanze dei nostri avi sperimentando con successo le loro pietanze. "A occhio" perché si tratta di ricette semplici, tramandate oralmente e basate su una maestria acquisita con la pratica e "senza libercolo alcuno". Le ricette sono accompagnate spesso da divertenti storielle di vita patriarcale. Il linguaggio è un divertente esercizio di stile primo novecento.