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L'"unità" a cui fa riferimento il titolo di questo libro è quella politica dell'Italia, raggiunta nel 1861,ma al tempo stesso è quella della lingua, di cui si dibatteva vivacemente proprio mentre si realizzava il sogno dell'unificazione territoriale. L'Ottocento, il secolo qui preso in esame, fu decisivo per la storia linguistica della nazione. Tra gli argomenti di maggior rilievo in questo volume: il classicismo di Vincenzo Monti nel confronto con Angelo Mai e Galeani Napione, la linguistica di Manzoni e le correzioni ai Promessi Sposi, il toscanismo di De Amicis, il problema della lingua, dei dialetti e delle minoranze etniche, la funzione della poesia popolare, il nesso tra le discussioni linguistiche e la questione della capitale nel passaggio da Torino a Firenze e Roma, l'editoria piemontese, la storia della grammatica e della scuola, la lingua dello Statuto Albertino. Il legame tra discussioni linguistiche e storia politico-civile d'Italia è assai evidente, e si collega alle celebrazioni appena concluse per i 150 anni dell'Unità, a cui quest'opera vuole essere un omaggio.