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"Rubava ai ricchi per dare ai poveri": non c'è aretino che non si sia fatto fin dall'infanzia un'idea romantica di Gnicche, alias Federico Bobini, il bandito figura principe dell'immaginario collettivo locale, che erompe dalla micidiale naïveté delle ottave caserecce di Giovanni Fantoni.La ferocia e la determinazione dei furti e degli omicidi passavano in seconda linea, diventavano addirittura irrilevanti quando, nelle nostre fantasie di ragazzi, nei nostri continui "pellegrinaggi" alla Torre di Gnicche, quasi avvertivamo la presenza del bandito, provando una misteriosa, irresistibile attrazione per quello che sentivamo come il nostro Robin Hood, il nostro Zorro! Finché un giorno - ed era fatale che accadesse, o prima o poi - sull'uomo e sul suo mito è calata la scure della storia!