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Giorgio e Francesco sono due compagni del Movimento, nella Roma tesa e surriscaldata del 1977. Le loro storie corrono parallele, ma le loro scelte sono e diventano via via più distanti. Uno cede alla tentazione della lotta armata, una specie di fede cieca in un'organizzazione fantasma, com'erano allora le frange estreme della "nuova sinistra" non ancora clandestine, ma a un passo dal diventarlo. L'altro è un liceale di paese, figlio di comunisti del "vecchio" PCI, vicino a Lotta Continua ma convinto che la lotta di classe non si combatte con le armi. Solo in un momento le loro vite s'incrociano, del tutto casualmente, e nuovamente rimbalzano lontane, verso i rispettivi destini. Un romanzo che ha molto da dirci su quel che eravamo, ma anche su quel che siamo diventati, trent'anni dopo.