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"È tempo oggi che l'uomo che soffre, e che soffrendo ferisce e uccide, s'incontri con l'altro uomo: l'uomo che pur soffrendo cura, protegge e salva". (Alberto Alberti) Il filo conduttore di questo libro è la ricerca dell'anima, ma il telaio, su cui si posa l'ordito e s'intreccia la trama, è lo stesso su cui è avvenuta la creazione della vita, non solo dell'uomo, ma dell'intero universo. Ci sembra d'intuire che la sostanza, con cui è stata intessuta la tela dell'esistenza, è costituita dall'intrecciarsi di due componenti principali: il coraggio e la vulnerabilità. Ogni forma di vita, da un filo d'erba a una stella, da una pietra a un animale, dalla natura all'uomo, da un atomo all'universo, sembra poggiare, come fondamenta del suo essere, su di un'imponente forza e volontà di vivere e allo stesso tempo sulla non evitabile fragilità e transitorietà della sua esistenza. L'uomo, da sempre in equilibrio precario tra l'espansione del suo essere e la minaccia del non essere, tra le sue potenzialità e i suoi limiti, tra il desiderio di tutto e la paura del nulla, potrà risolvere la sua dicotomia esistenziale con un atto di accettazione totale sia della sua potenza che della sua fragilità, supportando l'una con l'altra, e manifestarsi con coraggio nella sua nuda humanitas e nella semplicità del proprio esserci. "In questo tutto, in questo nulla, io ci sono". (Gina Masini Alberti)