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Un piccolo paese, come uno dei tanti nel Mezzogiorno d'Italia che subiscono i colpi della crisi economica e sociale, fa da sfondo alle vicende di un giovane senz'arte né parte: Alfio Moretti. Alfio ha trent'anni, disoccupato e con una laurea "dimenticata nel cassetto". Vive ancora a casa con i genitori e con il fratello appena quarantenne. Ad Alfio non resta che sfidare i minuti, le ore, il tempo... il "Giorno". Il "Giorno" è un mostro titanico dalle mille sembianze e Alfio lo affronta con le uniche armi di cui dispone: i rognosi vizi quotidiani e la resilienza, barcamenandosi in lavori precari, escogitando assurde regole di sopravvivenza. Passa le serate con gli amici nell'unico pub del paese e ha una cotta per Silvia. In questo libro, quasi come in una "tragedia balzachiana" che della commedia ha solo i personaggi, s'intrecciano storie di precariato, di faticose relazioni sociali, di liti in famiglia, di occasioni perse, di solitudine, trattate con aspra ironia e sottile pragmatismo. Alfio, se vorrà salvarsi, dovrà scrivere egli stesso la sua personale commedia umana.