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I bombardamenti aerei plasmano l'esperienza delle comunità emiliane nella Seconda guerra mondiale. Dopo l'8 settembre 1943 le genti della valle del Panaro conoscono l'essenza totale del conflitto: mentre le comunità costruiscono e alimentano la Resistenza contro la dura occupazione tedesca e i crimini della RSI, gli anglo-americani affidano agli squadroni aerei il compito di aprire le strade della penisola alle armate terrestri. Gli Alleati si presentano come i "Liberatori", ma bombardano con grande frequenza i punti di raccolta delle truppe nemiche, le infrastrutture e i centri produttivi dell'Italia occupata. Le incursioni aeree non travolgono solo gli obiettivi, ma distruggono anche le case e le strutture che sorgono nei dintorni. Nella provincia di Modena le esplosioni e i crolli uccidono centinaia di persone, ma dopo la Liberazione le vittime estratte dalle macerie non trovano memoria: la loro triste sorte resta sepolta nell'oblio del sistema bipolare, che non permette di riflettere in maniera critica sugli aspetti più controversi della condotta degli Alleati. A settant'anni di distanza dalla primavera del 1945, "Memorie sepolte" riporta lo studio della guerra aerea in una dimensione storica, distante dalle distorsioni dialettiche del recente revisionismo.