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Agosto 1971: Franco Basaglia assume la direzione dell'ospedale psichiatrico di Trieste. Ha lasciato a Gorizia la direzione e la gestione di un manicomio in cui, fin dagli anni Sessanta, ha sperimentato pratiche diverse dalle precedenti, da tempo ben collaudate, al fine di far rientrare la vita tra le mura degli istituti e dei luoghi dimenticati dai più e, al contempo, di far uscire da quegli stessi luoghi persone che da molto non erano state più considerate tali. Da allora Trieste e il suo ospedale psichiatrico sono divenuti, in stretta simbiosi, sinonimi dei numerosi tentativi di restituire alla malattia mentale, ai malati mentali, ai "pazzi" o ai "folli" il volto umano che è sempre stato accuratamente celato dietro a definizioni nosografiche. Abbattuti i muri della contenzione la società intera, le comunità locali e i servizi sociosanitari sono divenuti assieme alle famiglie di questi individui i responsabili diretti di un diritto alla vita, alla casa, al lavoro, allo studio e soprattutto dispensatori di relazioni intrise di affetto e amore.