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Le professioni sanitarie sono in un momento di profondo sconvolgimento iniziato già a partire dalla riforma portata dalla Legge 251 del 2001 che ha prodotto il riassetto di tutto il sistema, anche formativo, delle professioni sanitarie, che ha restituito centralità e dignità a ruoli spesso ritenuti marginali o di status inferiore rispetto alla professione medica e che consente oggi ad uno specialista (con laurea magistrale), sia esso riabilitatore, ostetrico o infermiere, di poter ricoprire incarichi dirigenziali in un'organizzazione sociosanitaria. Sull'efficienza si potrebbero aprire molte riflessioni, che forse vale la pena di contestualizzare nelle singole realtà esaminate nei saggi contenuti in questo primo numero della nuova collana: Percorsi sociosanitari. In questo primo numero la professione infermieristica viene inquadrata in diverse prospettive possibili. Oggi, l'infermiere non è più una figura che opera principalmente ruotando attorno al medico, ma un figura che sa esprimere un sapere parzialmente nuovo, calato nel contesto operativo. Questo avviene ormai in tutto il mondo, anche in realtà dove l'infermiere assume funzioni sul piano educativo. L'infermiere che assiste domiciliarmente il paziente è, per esempio, emblematico di come oggi una stessa figura possa e debba interpretare un ruolo in maniera versatile, assumendo nuove competenze, centrando su di sé nuove responsabilità decisionali, agendo in parziale autonomia.