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Leggenda vivente del fotogiornalismo, autentico poeta del reportage, Mario Dondero, di origini genovesi, nasce a Milano il 6 maggio 1928. Appena sedicenne è staffetta partigiana della brigata "Cesare Battisti", in Val d'OssoIa. Troppo pigro per assecondare il suo talento di scrittore e nonostante Enzo Biagi lo assuma giovanissimo a "Milano sera", nell'immediato dopoguerra inizia la sua attività di fotografo collaborando con l'"Avanti!", "L'Unità" e, successivamente, con la rivista "Le Ore". Sulle orme di colui che considera un maestro insuperato, Robert Capa, e del grande documentarista Joris Ivens, di cui diverrà amico, la sua attenzione si rivolge immediatamente alla fotografia engagée: guerre, conflitti sociali e politici, avvenimenti internazionali sono infatti catturati e in più di un caso immortalati dal suo obiettivo, basti pensare al celebre scatto che per primo ritrae il crollo del Muro di Berlino.