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"Per prima cosa viene lo stupore. Dinanzi a una poesia così ricca, viva, immaginosa. Qui Anila tenta un'opera impossibile, una sorta di dialogo in versi sull'amore - un dialogo di cui lei è voce e anche destinataria, in una furiosa corsa tra specchi e rifrazioni di sé.Un libro sapienziale, dai toni a tratti filosofici e didascalici, ma innanzitutto un libro che erompe da dentro una vissuta esperienza d'amore indagata con animo incandescente e ciglio asciutto. Mai svenevole, mai intimistico. Il contrario di qualsiasi corrente e usuale diario d'amore. La 'emanazione' dell'amore, figura verbale e metaforica che percorre e compie il libro, è una sorta di azione pura, di atto senza più attrito, senza più necessità ermeneutica e etica, una modalità assoluta e indipendente." (Dalla prefazione di Davide Rondoni)