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Una polemica sugli studenti e sull'università nella Padova del dopo 1948 che vede coinvolto lo studente in legge Ippolito Nievo, futuro autore di quel capolavoro che saranno "Le Confessioni di un italiano", e Luigi Mazzoldi, giornalista al soldo dell'Austria. L'occasionalità della controversia diventa per Nievo una riflessione sulla condizione degli studenti e sull'età giovanile che ricordano le stesse riflessioni che fece il giovane universitario Walter Benjamin nel 1916 con "La vita degli studenti". Dall'elogio: «Ella crede che noi entreremo come elemento di corruzione nella generazione futura; ed io son certo che le generazioni cresceranno sempre al meglio, e che di questo miglioramento, noi, noi esseri depravati avremo qualche merito. La gioventù è generosa».