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Quale responsabile dell'Ufficio per la Valorizzazione e la Promozione dei Beni Culturali della Giunta Regionale della Campania desidero esprimere tutta la mia soddisfazione per l'importante contributo che questo volume, parte di un più ampio progetto di ricerca sugli itinerari urbani dei carnevali campani finanziato con fondi regionali, rappresenta nella costituzione di un dossier scientifico per la procedura per l'iscrizione di un altro bene immateriale nella Lista del Patrimonio immateriale dell'UNESCO. Infatti, anche se i carnevali campani non hanno la fama e l'appeal turistico di altri, più famosi carnevali italiani e stranieri, essi sono tuttavia di grande importanza per l'identità delle nostre comunità regionali. Chi scrive è però anche un'archeologa e nel leggere le pagine che seguono sono stata vivamente sollecitata a varie considerazioni, pur assolutamente superficiali, sulle premesse che queste festività trovano nel mondo classico. La continuità sotterranea che al di là delle scomuniche ufficiali legò questi aspetti della cultura e del sentire popolare del mondo pagano con quelli del mondo cristiano deve aver giocato, insieme con gli apporti del mondo "barbarico"...