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I tarocchi sono costituiti da un mazzo di 78 carte suddivise in due gruppi distinti; uno di 22 carte illustrate con figure simboliche, dette 'lame' (o trionfi) e 56 carte divise in quattro semi (o insegne) che variano a seconda dei vari contesti nazionali. Il mazzo più antico giunto fino a noi è quello 'Visconti di Modrone': fu realizzato per Filippo Maria Visconti quasi certamente tra 1442 e 1447. La struttura del mazzo dei tarocchi (anche dopo alcuni 'aggiustamenti' moderni come quelli di Papus) è rimasta sostanzialmente immutata nei secoli. Il mazzo dei tarocchi avrebbe ben potuto avere una storia limitata alla sua diffusione se un uomo di chiesa francese se un uomo di chiesa francese, Antoine Court de Gébelin, non avesse pensato bene di collegare i trionfi dei tarocchi all'antico mondo egizio. Per due secoli questa ipotesi bizzarra sopravvisse, mentre sulle lame si esercitavano artisti di ogni latitudine. Oggi ancora la 'lettura' dei tarocchi ci incanta (o diverte) per il sapore di misteriosa saggezza che malgrado tutto ci trasmette.