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Che rapporto c'è fra grafologia e psicopatologie? Si "vede" la patologia nella scrittura? E il grafologo, se non può fare diagnosi, perché si occupa di questa materia? A queste domande prova a fornire una sintetica risposta questo studio con una trattazione che segue e integra due linee conduttrici: la tradizionale classificazione freudiana della psicopatologia, e quella contemporanea proposta dal DSM 5, strumento condiviso da tutti gli operatori del settore. Senza pretese manualistiche, questo studio è quindi diretto non solo ai grafologi ma anche a tutti quelli che si interessano alle manifestazioni del disagio psicologico, che lo possono usare come strumento di arricchimento e di completamento della propria specifica professionalità (psicologi, medici, insegnanti, studenti di scienze umane).