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Umberto Boccioni è probabilmente tra le personalità artistiche del Novecento meglio indagate; biografie e cataloghi sono numerosi, e molte tra le sue opere o particolari momenti della sua formazione (anzi: autoformazione) sono studiati in contributi che affollano le bibliografie. Eppure il fascino della sua personalità e la qualità della sua produzione artistica sono tali da stimolare inesausta ricerca. Da sempre hanno poi destato curiosità il suo rapporto con la figura della madre (soggetto-oggetto di molte opere) e con la misteriosa Ines, poi con la Principessa di Teano, l'amore degli ultimi mesi di vita. Vita stroncata nel pieno d'una possente creatività: disarcionato da un cavallo con un moto che tanto idealmente somiglia a quello della Città sale, una delle sue opere più note. Boccioni ha vissuto in pieno la straordinaria stagione dell'avanguardia di primo Novecento: la sua amicizia con Apollinaire, la sua - breve - conoscenza con Picasso, la sua amicizia con Ferruccio Busoni, le sue audaci prese di posizione sul cubismo.