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L'affondamento del Titanic rappresenta il più famoso disastro marittimo in tempo di pace della storia moderna. Il colonnello Gracie affondò insieme alla nave e venne trascinato sott'acqua. Dopo essere riemerso riuscì a sfuggire alla morte aggrappandosi a una scialuppa rovesciata e semisommersa, sulla quale si erano già rifugiati una quarantina di uomini. L'imbarcazione navigò per ore tra i corpi degli annegati e tra coloro che invano invocavano aiuto. Gli uomini furono costretti a non prendere nessuno a bordo per non affondare. Molti nuotatori vennero respinti a colpi di remi. Gracie, una volta al sicuro sul Carpathia, iniziò a scrivere quello che è diventato uno dei libri definitivi sulla tragedia. "La verità sul Titanic" è il resoconto non solo della sua esperienza, ma anche la cronaca degli eventi vissuti da ciascuna delle scialuppe di salvataggio calate in acqua, dai singoli passeggeri, dai membri dell'equipaggio, dai clandestini, nonché la testimonianza sugli incidenti che si verificarono dentro e fuori la nave, rilasciata dall'autore e da alcuni protagonisti davanti alle commissioni d'inchiesta istituite in Inghilterra e in America all'indomani della tragedia.