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Questa nuova raccolta di poesie di Maria Gallo mette in moto questa domanda e ancor di più. La contemplazione di un quadro di Dalì, nato dal sogno, apre ad altre porte di sogno; la pittura di Magritte, contestatrice aperta dichiarata di un mondo che si accontenta della visibilità, la spinge all'esplorazione di un mondo ancor più nascosto e oscuro. Il giovane Paul Claudel, nauseato dall'universo deterministico di marca positivista, invocava non una lavagna o un quaderno pieno di formule e di simboli, ma una lavagna scura, nera, perché l'essenziale è invisibile (Saint- Exupery). Occhi chiusi aperti ai sensi: è il titolo della prima raccolta; vedere nonostante tutto, vedere con gli occhi dello spirito e non con occhi carnali. Immergersi in una notte oscura in cui la luce è a tal punto violenta da far scoprire solo le ombre, quelle ombre che rimandano alla luce, tanto forte, tanto vicina che serve una purificazione. E così che quegli occhi, purificati, dal piccolo più piccolo possono accostarsi al Principio, gustando il molteplice che abita il mondo e la storia di noi tutti.