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Parole usate come scalpelli. Questo modo di intendere la poesia è anche una sfida. Ostinatamente il viaggio si alterna al naufragio, rinascendo ogni volta con la prepotenza dell'apparizione amorosa. Versi nei quali le mani sembrano volersi aggrappare all'infinito, o mettergli il bavaglio, perché taccia, come il più astuto e malinconico degli Ulissi Moderni. Dietro a ogni nodo, interrogazione, si nasconde un avvenire da decifrare. Il Poeta è anche questo: un cercatore di amori e cose perdute. Sempre perse, e mai ritrovate. E poi, ancora, poggiate ai piedi e fra le unghie dello spettro d'Amore. Perché solo lasciandosi accogliere in quel ventre di donna, c'è possibilità di salvezza. Avvolgersi nella forza magnetica di queste poesie è un modo di essere presenti nell'attesa, e di goderne l'illusoria bellezza.