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Il cibo e i piaceri ad esso connessi, tra notizie storiche ed aneddotica, improbabili ricette e il divertente rapporto tra gola e lussuria. Letteratura e storia dell'arte, filosofia del gusto e religione, ricettari di cucina come storia delle genti, sono i saporiti ingredienti di un racconto assai gustoso e ricco di curiosità. I sapori, i modi di stare a tavola, le diverse forme "dietetiche", le bizzarrie dei golosi, costituiscono un linguaggio, un sistema di segni che caratterizza e identifica etnie e gerarchie sociali. C'è una grande ricchezza di personaggi, di luoghi e di ricette divertenti. Ricche di fantasia e con le quali vale la pena confrontarsi in cucina per avere poi la soddisfazione di goderle in intimità, assaporando sapori nuovi e pensando agli afrodisiaci come il ponte tra Gola e Lussuria. E non solo. Se per Tommaso d'Aquino la cucina è "l'arte prima, perché nutre i mortali", Pino Pelloni sostiene che risponde anche a quel bisogno di bello e di buono che è in ciascuno di noi e fa sua l'affermazione di Brillat-Savarin, il famoso gastronomo vissuto al tempo di Napoleone: "il Signore ha voluto colpire la creatura umana con la fame e premiarla con l'appetito".