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"Città strappata alle acque, e che prima o poi alle acque tornerà, città sospesa e improbabile, città fragile e solidissima, bellissima e orribile, contesa fra mare e terra, affollata e deserta, Venezia è uno dei quei luoghi capaci di riassumere una condizione esistenziale universale, quell'esserci e non esserci con cui ciascuno di noi deve ogni giorno fare i conti. Nelle pagine di questo diario, che è anche un lunga nota autobiografica e una guida letteraria per calli e quartieri di Venezia, Marilia Mazzeo posa il suo sguardo vagabondo su tutto ciò che Venezia dà: gatti, tetti, bambini, opere d'arte, cinema e caffè, amici, barche e motoscafi, canali. Nel suo vagare l'autrice cerca, come ogni autentico scrittore, solo le contraddizioni. E, naturalmente, Venezia ne conta a bizzeffe, di contraddizioni." (dalla Prefazione di Pietro Spirito)