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L'industria del falso non conosce limitazioni, riguarda tutte le categorie merceologiche, nessuna esclusa, dai giocattoli ai farmaci, dai pezzi di ricambio alle sigarette, dai prodotti alimentari alle armi, etc. Le rotte dell'impero del falso possono essere tracciate su un mappamondo, uniscono l'Asia all'Europa, l'America all'Africa. Le reti della contraffazione sono transnazionali e si intrecciano con quelle dei traffici di droga, di armi e di esseri umani. I singoli componenti vengono prodotti in un continente, assemblati in un altro, commercializzati in un altro ancora ed i guadagni, riciclati in uno dei tanti paradisi bancari, alimentano la criminalità organizzata che li investe in altri business illeciti, tra i quali compaiono anche il terrorismo internazionale e la tratta di esseri umani; appare difficile intravedere questi scenari dietro la bancarella improvvisata di un immigrato, spesso clandestino, che di fatto rappresenta l'ultimo anello, quello più debole, di una catena che arriva sino ai boss della mafia globalizzata, passando attraverso i trafficanti di esseri umani, la corruzione, il riciclaggio, i paradisi bancari e fiscali.