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Con il suo atlante figurativo della memoria, Aby Warburg avvia un esperimento unico nel suo genere: il progetto di una storia per immagini. Ricostruendo l'estetica del fondatore dell'iconologia a partire dagli scritti giovanili, l'autrice analizza le implicazioni teoriche del Bilderatlas e ne sottolinea la straordinaria attualità. La storiografia proposta da Warburg, infatti, costituisce una valida alternativa al tradizionale paradigma narrativo, in quanto mette in rilievo le strutture morfologiche grazie alle quali l'antichità si rappresenta e si tramanda. Così, nell'epoca dell'immagine digitale e dell'archiviazione indiscriminata, il progetto warburghiano si candida a essere un luogo di sviluppo delle competenze iconiche e di elaborazione delle politiche della memoria.