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Tre versi misteriosi nel poema di Esiodo (Le opere e i giorni) sono rimasti incompresi per più di venticinque secoli. Neppure è buona cosa, far seder su cose che non si spostano un fanciullo di dodici anni: l'uomo, cosí, non diventa piú uomo. Lo stesso anche avverrebbe, se fosse di dodici mesi. Qual è il significato? Che cosa sono le cose che non si spostano? Perché il ragazzo che ne viene a contatto diventa un mezzo uomo? Perché proprio i dodici anni sono l'età pericolosa? Gian Carlo Bello ci conduce per mano in una ricerca che, attraverso la lettura del testo esiodeo, parla di amore, giustizia, bellezza, dubbio e certezza, fino a giungere alla soluzione dell'enigma.