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"FM. Onde corte" è un atlante di fortuna, per chi affronta un viaggio imprevisto o fuori dagli itinerari consigliati; un viaggio che comincia come un naufragio d'altri tempi, quando ancora non si credeva di conoscere tutto il mondo e c'era ancora spazio sulla carta per raccontarlo, alla maniera di Swift o Stevenson, di Melville o Voltaire. Vi si incontra un "selvaggio" che è poi colui che permette l'attraversamento della wilderness, perché sa condividerne la natura e insegna al viaggiatore "spaesato" a fare lo stesso. Si tratta di un cane, ma un cane pitagorico e filosofo, come lo sono in fondo tutti i cani, che dei filosofi forse sono i veri maestri anche se solamente Diogene e i taoisti hanno avuto il coraggio di ammetterlo. Solo allora il viaggiatore potrà tentare di "orizzontarsi" guardando il cielo e aiutandosi con le stelle, prendere le misure al clima e così "adattarsi a esso" trovando la propria posizione e la propria "felicità".