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Il Mediterraneo è il mare del mito ma anche della nascita del pensiero razionale, dell'evoluzione dell'uomo dalla belluinità primitiva agli Stati moderni, del passaggio dai graffiti delle caverne alle elaborazioni più alte della creatività e dell'ingegno umano. Da questo mare è emersa la nostra civiltà occidentale come risultato della dialettica del pensiero e della storia. Sulle terre bagnate dalle sue acque si sono incontrati e scontrati popoli, religioni, culture, economie, istituzioni, perché il Mediterraneo è stato da sempre il luogo della bellezza, dei desideri e delle speranze. Il mare di Ulisse nel cui animo albergava il demone della ricerca; il mare delle Sirene che con il loro bel canto attraevano fatalmente i naviganti verso una vita sommamente lieta e dolce. Un mare come "luogo del pensiero" ma anche come Eden, come giardino delle Esperidi; un'attrazione fatale per tutte le genti, dove i flussi migratori di popolazioni alla ricerca di ciò che vogliono essere ed avere sono quasi consustanziali alla sua stessa natura di "mare medium terrae", centro della terra, ombelico del mondo.