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La copiosa raccolta inanella slang pop e vissuto di strada, scelta certosina di parole che toccano le idee con la forza degli oggetti e la levità dei sentimenti più puri, intervalla intimismo e frammenti di sketch e di sceneggiatura che non sarebbero dispiaciuti a Morrison e a Debord. In primo piano, passano in rassegna la musica e la vita vissuta del performer che va per club, bettole, alberghi; i volti femminili, che ancora illuminano ricordi e promesse; i consuntivi di una vita forse complicata, ma che mai sembra essersi fatta complice dell'ingiustizia, come se anche un residuo fisso di dissipazione avesse in fondo un'etica, e non solo un'estetica.