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Budapest, luglio 1944. La sorte degli ebrei ungheresi appare già segnata, in quanto Adolf Eichmann sta organizzando la cattura di tutti quelli non ancora deportati. È in tale inquietante contesto che fa la sua comparsa Raoul Wallenberg, diplomatico svedese arrivato a Budapest con una precisa intenzione: trarre in salvo il maggior numero possibile di ebrei... Per farlo, ha in mente una geniale strategia basata sull'assegnazione di "passaporti di protezione" a ogni ebreo in grado di attestare un legame con la Svezia. Tale soluzione - e il successivo riparo offerto agli ebrei in apposite "case di protezione" - consentirà infine al giovane Raoul di salvare quasi 100.000 vite umane. Il racconto di come ciò avvenne e del mistero legato alla sorte di Wallenberg - che fu prima arrestato dalla polizia segreta sovietica e poi "scomparve" senza lasciare traccia nelle prigioni staliniane - è il contenuto del presente volume, arricchito in appendice dalle memorie della spia sovietica Pavel Sudoplatov, da cui emergono notizie inedite non sufficienti però a fare piena luce sulla sorte toccata al valoroso "eroe di Budapest", o "Schindler svedese".