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La Pianura Padana, luogo esistenziale e metafisico, è quella che abbiamo negli occhi da sempre e che non ci è possibile vedere con adeguata consapevolezza. Il libro raccoglie un dialogo silenzioso fra versi e immagini di pianure solitarie e inabitate, realizzate con inchiostro nero. Scrittura e disegno, influenzandosi reciprocamente, si scambiano evocazioni e memorie. I disegni raccolgono le visioni che si presentano lungo l'autostrada A4, verso est, il mare, "Verso la foce" (citando Gianni Celati, nume tutelare dei due autori "narratori delle pianure"), verso il Polesine e verso sud, guardando dal finestrino destro della macchina, nelle estati dell'infanzia. Le parole dettano invece un ritmo interiore che sa di terra, umidità, animali, piante e stagioni. Vibrano nel vuoto degli spazi bianchi, di "a capo" densi come mancanze e memorie vivide, osservando "la curvatura del tempo", "fermo e regolare". In quella pianura che "costringe alla resa/come poche altre cose:/il buio, la notte, l'amore, la morte". Il libro è stampato su carta prodotta utilizzando le alghe in eccesso della Laguna Veneta. Edizione limitata di 200 copie numerate e firmate. In copertina opera originale dell'autore.