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"Ecco il poeta, i suoi occhi, il suo sguardo, ascolta, annusa la poesia che si trova ovunque, in ogni elemento. Ecco, appunto, Enrico Brunella poeta, il quale intraprende e percorre con la parola uno dei viaggi più significativi e forti della usa esistenza. Grida, grida forte sussurrando: "davanti al parco di Lenin ad Hanoi dove milioni di lance spaccano il cuore" e in una preghiera al figlio: "meglio bestia, meglio bestia... figlio mio". Ecco ancora, Brunella poeta che fa i conti con il mondo; un mondo pieno di lacerazioni e non si risparmia Lui "figlio d'Occidente". Abbaiante, come un cane sofferente, in un latrato di morte "Ti ho venduto liuti e forche ho barattato giustizia e morte mai sazio della mia secolare ricchezza". Ancora immagini, con gli occhi che sembrano obiettivi fotografici. Percorre viaggi con la parola e mi coinvolge in un vortice dove la poesia diventa difficile e - devo confessare - che è stato faticoso concentrare in poche righe un'emozione che potrebbe durare tutta la vita." (Gaetano Blaiotta)