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Sport e politica sono sempre stati intrecciati nel corso della storia, spesso è stata la politica ad usare lo sport come strumento di propaganda e controllo sociale. Quest'opera racconta di quando lo sport è sfuggito dal controllo politico e si è fatto protesta. È una raccolta di storie di sportivi che in qualche misura si sono ribellati: a regimi dittatoriali, a sistemi oppressivi, a giudici di gara o solo alla sorte. Sono racconti che spaziano nel tempo e fra le discipline, collegati da un filo rosso ben visibile: i protagonisti provengono tutti dall'est, dall'estremo Oriente fino all'est Europa. Uomini e donne sconosciuti ai più, dimenticati da tanti, all'apparenza appartenenti ad un altro mondo, ma che in realtà parlano a noi, oggi. Ecco così dipanarsi nel corso delle pagine le vicende di Peter Norman, Son Kee-Chung, Shizo Kanakuri, Olivér Halassy, Károly Takács, Helmut Duckadam, Vera Caslasvká e molte altre comparse.