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Mogadiscio, 20 marzo 1994. Ilaria Alpi e Miran Hrovatin sono da poco rientrati nel loro hotel, il Sahafi, ma decidono di uscire attraversando la green line, la linea che divide in due la capitale somala, dilaniata dalla guerra. Si dirigono all'hotel Amana, dove si fermano solo alcuni minuti. Appena ripartiti, un fuoristrada li affianca e li blocca. A bordo c'è un commando armato che apre il fuoco sui due giornalisti. Saranno entrambi assassinati. È il punto di rottura, ma anche il punto di partenza per raccontare in un lungo flashback l'impegno e il lavoro di Ilaria Alpi in Somalia. E l'inchiesta che la porterà a scoprire una verità inconfessabile. Un presunto traffico internazionale di armi e rifiuti radioattivi in cui erano coinvolti molti paesi, tra cui l'Italia. Ilaria era entrata in un ingranaggio più grande di lei e per questo doveva morire. È il prezzo da pagare per una giornalista che sceglie di non sottrarsi alla ricerca della verità.