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Dalla presentazione di Lorenzo Fiorucci: "La tentazione di lasciare questa pagina completamente bianca, emulando in chiave musicale 4.33 di John Cage, manifesto del silenzio non percepibile per eccellenza è forte. Forse farebbe piacere anche a Claudio Borghi che del silenzio in scultura, con un evidente paradosso, si è fatto in qualche modo portavoce. Chi si è interrogato sulla sua scultura, in modo più autorevole del sottoscritto, ha notato, non senza ragione, il carattere afono delle sue opere. L'assenza di suono, sollecitata anche dalle riflessioni che lo scultore appunta qua e là su ciò che nel contempo accade attorno ed oltre alla sua opera, ricorre in varie forme nei testi critici che tentano di fotografare almeno l'ultimo decennio della sua produzione..."